Descrizione
Tra le tante tipicità che distinguono Montegrotto Terme una spicca per unicità. Un episodio, che in bilico tra storia e fantasia, pone un sigillo nobile e gentilizio al paese: "La leggenda di Berta", una perla che la storia ha consegnato alla comunità sampietrina.
La leggenda di Berta che fila è un racconto popolare che narra di una contadinella di nome Berta vissuta ai piedi dei Colli Euganei nel XI secolo. Durante la visita dell’Imperatore Enrico IV e dell’Imperatrice Bertha di Savoia ai Signori Da Montagnon, Berta si avvicinò all’Imperatrice e chiese la grazia per suo marito, imprigionato per non aver pagato la decima dovuta al padrone del feudo.
Bertha fu toccata dal dramma della contadina e concesse la grazia. Per ringraziare l’Imperatrice, Berta decise di regalarle una matassa del suo filo. Questo gesto di generosità commosse profondamente Bertha, che decise di premiare Berta e suo marito donando loro un pezzo di terra quanto il filo della matassa fosse in grado di contenere.
La notizia della fortuna di Berta si diffuse rapidamente tra le altre donne del villaggio e ognuna di loro decise di portare un dono simile all'Imperatrice, ovvero una matassa di filo. Tuttavia, Bertha pronunciò una frase che sarebbe rimasta nella memoria collettiva: "È finito il tempo in cui Berta filava". Questo detto viene ancora oggi utilizzato per alludere a un passato che non tornerà più.
La leggenda di Berta che fila è un esempio di storia popolare che si è tramandata nel corso dei secoli. Pur essendo basata su personaggi mitologici o storici, come Didone o Bertrada di Laon, l'aneddoto riguardante Berta è una creazione popolare che ha assunto un significato simbolico nel contesto locale di Montegrotto Terme.